Una visione antropologica
Psicologia e Anima
Psicologia e Anima sono due parole che sono state messe in contrapposizione da una visione divisiva e positivista del pensare la scienza, la nostra equipe, invece, le pensa come facoltà dell’essere umano che originano da una coscienza che si può rendere sempre più incondizionata e al centro del nostro IO CONSAPEVOLE e LIBERO.
L’uomo e la donna non possono essere studiati solo in termini limitativi, riduzionisti o scientisti, né in senso sociologico statistico, ma come composti da un insieme di caratteristiche interagenti che garantiscono il mantenimento di una Unità Esistenziale, una Integrità nella Relazionalità con gli altri, con il tutto e con il mondo. È “l’Essere Uno”.
Adottiamo una prospettiva che cerca di integrare la “coscienza di essere umani”, dando principale rilevanza al vissuto soggettivo che si ricava dal contatto profondo con essa. Agevoliamo i processi di ascolto e di osservazione coscienziali utilizzando pratiche come la Meditazione, l’Ascolto delle percezioni sensitive o sensibili quando il corpo è rilassato e quando l’attenzione si concentra in una “direzione di conversione”, nel movimento dello sguardo dall’esterno all’interno di noi, verso l’interiorità del nostro essere.
In questo sguardo rivolto verso l’interno di noi, siamo nel luogo più adatto per “tornare un po’ a casa”, rispetto ad una vita ordinaria che ci scaraventa troppo nel mondo e nella materialità del fare a svantaggio dell’esperienza di integrità e dell’ascoltarci, nella pace.
Questo luogo di integrità relativa si apre anche al contemplare e all’ascoltare qualcosa che risiede più nelle profondità del nostro essere, dal quale far germogliare desideri e spinte generative creative più benefiche.
Questa generatività del desiderio, insieme alle qualità talentuose della persona, orientano a intraprendere un cammino trasformativo di se stessi fino a una rimodulazione dei comportamenti e delle visioni del mondo, in una nuova coniugazione tra rinnovate risorse interiori e inedite modalità creative di azioni nel mondo, che realizzano la persona secondo la propria vocazione.
Le nostre esperienze professionali pregresse ci hanno fatto capire che dal contatto relazionale interpersonale scorgiamo il bisogno delle persone di comunicare, di sostenersi reciprocamente e di procurarsi delle occasioni di bene.

Un'idea nuova di prossimità attraverso la psicologia
Amartya Sen, indiano, Premio Nobel nel 1998 per l’Economia e maestro del pensiero contemporaneo, nel riconciliare l’economia con l’etica, introduce un’idea di nuova di prossimità, non legata alla vicinanza geografica e neppure a quella culturale, sociale, religiosa.

"La prossimità non è definita da quanto l’altro ci è vicino, ovvero non è determinata dalla sua identità, ma dal comportamento che noi decidiamo di attivare verso il prossimo: continuare per la nostra strada restando indifferenti o, come fa il Samaritano nel racconto evengelico di Luca (e come inoltre afferma il Diritto Internazionale), lasciare il nostro cammino per soccorrere la persona che ne ha bisogno" - Amartya Sen
Il nostro metodo è semplice, perché è un modus operandi non fossilizzato su tecniche tradizionali confezionate in altre epoche della storia della psicologia o della psicoterapia.
Le prassi sono rinnovate alla luce di uno sguardo più ampio sull’uomo e le sue vicende terrene.
Concordiamo con molti commentatori, filosofi, psicologi e maestri che lo sforzo immane della definizione di cosa sia la guarigione psichica non basta più all’uomo contemporaneo, se non si affianca parallelamente anche una revisione a tutto tondo su come “iniziare per primi da se stessi” a modificare la visione sul mondo e sulla propria salute, fino ad una piena integrazione personale per ritornare all’interesse genuino verso l’umanità. E concorrono a tale integrazione un rinnovato senso della politica, dell’economia, della cultura, dell’educazione e della spiritualità, di quel senso religioso basato sulla fede che tanto accompagna e aiuta una parte dell’umanità ad essere più risoluta e felice.