Responsabile del progetto

Michele Grieco

Psicologo e psicoterapeuta

Psicologo clinico e psicoterapeuta, 60 anni, è sposato con Daniela da oltre 25 anni e padre di 2 figli, Gabriele e Davide. Nasce a Taranto e si sposta nella capitale per conseguire la laurea in psicologia nel 1988. Si specializza in psicologia clinica e psicoterapia psicoanalitica nel 1994, ed ottiene una certificazione di primo livello in Analisi Transazionale Integrativa nel 2009 presso un istituto romano di formazione specialistica affiliato all'I.I.P.A (International Integrative Psychotherapy Association di New York, diretta dal prof. Richard Erskine), di cui è socio per oltre 15 anni. Per oltre 25 anni, a partire dagli anni '90, presso il “Centro La Famiglia” di Roma (e il Consultorio Familiare) si è occupato di relazioni d'aiuto e psicoterapie individuali per la coppia e le persone giovani, per le tematiche dell'affettività e le relazioni educative nel contesto della famiglia, in qualità anche di Consulente Familiare e Coniugale certificato dall'AICC&F e di cui rimane socio per 25 anni. Ha svolto il compito di formatore di Consulenti Familiari presso la SICOF e in vari Consultori diocesani in Italia di ispirazione cristiana fino al 2012. L'incontro con la Fondazione Darsi Pace (darsipace.it) avviene nel 2014, come una fisiologica evoluzione ed esigenza di radicare maggiormente il suo operato all'interno di una revisione totale della sua professionalità di psicologo, in un' epoca in cui appaiono saltati tutti i riferimenti filosofici, etici e identitari del secolo precedente. Frequenta per diversi anni il corso formatori, ma decide di non occuparsi di questo prezioso compito nella fondazione, quanto piuttosto di raffinare o rimodulare la sua identità professionale di psicologo per una “Nuova Umanità”. Collabora alle attività anche all'interno di un Gruppo di Creatività Culturale dal nome Attraversamenti, per lo studio del rapporto tra psicoterapie e spiritualità, per favorire una rifioritura del genere umano che si trova ad un fondamentale bivio e decisione da prendere circa le “forme di Umanità” presenti nel contemporaneo. Tali forme di umanità vanno divergendosi, verso lo sviluppo e l'unificazione di un intento benevolo da condividere, o verso il caos e la supremazia e sopraffazione separativa dentro la propria coscienza ed esternamente verso gli altri essere umani. Sono questi ultimi 10 anni di formazione in DP a far maturare il “ripensare alle metodologie di aiuto psicoterapico tradizionali”, in rapporto anche alle altre variabili sociali, politiche ed economiche della società. Ha ideato il progetto “Farsi Rete” come un insieme di servizi di aiuto psicologico non convenzionali, che promuovono lo sviluppo di una consapevolezza e coscienza di se “unitiva”, integrativa, sfidante gli adattamenti separativi e limitativi dell'egoicità individualistica, tendente alla performance o ad un generico senso di benessere. La proposta è che la crescita umana, la salute, e un po più di gioia nel vivere sono qualità che si promuovono attraverso la collaborazione “nello scambio” partecipativo del confronto, dell'aiuto reciproco solidale comunitario, di “un'attenzione all'altro da sé” e la condivisione dei beni, dei talenti personali e di un tempo da dedicare in modo attento a chi è a noi prossimo, formalizzando “una psicologia clinica della prossimità”.